Lady Victoria Colliery

Oggi non vi racconterò della mia esperienza di vita in Scozia, ma vi porterò in un luogo che ho visitato alcuni giorni fa e che mi ha letteralmente incantato.

1/16/20254 min leggere

Si tratta di un posto vicino a Edimburgo, ma che è a molti sconosciuto; un luogo strettamente legato alla storia passata e più recente scozzese ma che non è una meta turistica appetibile per la massa: “la miniera di carbone di Lady Victoria”. La miniera prese il nome dalla moglie del proprietario, il Marchese di Lothian. Lady Vic, come è dolcemente chiamata, è stata aperta nel 1895 ed è’ rimasta aperta fino al 1981, quando Margaret Thatcher ordinò la chiusura di tutte le miniere di carbone in UK, dopo tragiche rivolte da parte di minatori, ben documentate dalla stampa e dalla TV dell’epoca. Io ero molto giovane a quei tempi ma ricordo molto bene gli scontri violentissimi fra la polizia e i manifestanti.

Subito dopo la chiusura la miniera diventò un museo e i vecchi minatori sono oggi delle ottime guide per i tour organizzati che partono ad orari stabiliti. Le guide vi parleranno della loro esperienza come minatori, cosa significava lavorare in quel posto e sicuramente vi renderanno noto qualche aneddoto personale che aggiungerà un tocco di umanità alla vostra visita.

Il museo si trova a Newtongrange ed è facilmente raggiungibile via treno dalla stazione di Waverly a Edimburgo; in circa 12 minuti sarete a Newtongrange e poi dalla stazione dovrete camminare pochi minuti per raggiungere “ Lady Vic”. E’ un posto che mi ha letteralmente stregato e sorpreso allo stesso tempo e spero che le foto che ho postato riescano a dare un piccolo assaggio della bellezza di questo posto.

L’entrata principale porta direttamente a un piccolo caffè’, alquanto anonimo ma il cappuccino non è malaccio per gli standard scozzesi, e a un piccolo shop, dove si possono comprare oggettini e libri che parlano della miniera. Da lì si prende l’ascensore o le scale e si è proiettati immediatamente nel mondo della miniera e la sua storia. Vecchie foto di fine ‘800 testimoniano il pesante lavoro dei minatori che estraevano il carbone che serviva per Edimburgo, foto di donne che erano addette alla selezione del carbone, foto dei piccoli pony che venivano usati per trasportare lo stesso, un microcosmo che si muoveva sotto terra e all’aperto.

Estrarre la materia prima dal sottosuolo implicava lavorare in un posto non confortevole e non privo di pericoli, quale l’acqua che filtrava ovunque e allagava le gallerie, la poca ventilazione presente, il gas che si insinuava costantemente la miniera, causando esplosioni e avvelenamenti dell’aria che sfociavano in molte tragedie, anche molto recenti. Nonostante tutto “ Lady Vic” era una miniera all’avanguardia per i moderni metodi di estrazione del carbone. In poco tempo Newtongrange divenne il più grande villaggio di minatori della Scozia, dando lavoro a migliaia di persone.

Il museo è stato pensato ed organizzato in maniera impeccabile; le stanze che man mano si aprono davanti a te ti trasportano in tempi passati e dentro una realtà totalmente nuova ed inesplorata. La vita dei minatori e delle loro famiglie prende vita da tutti i reperti ritrovati; miniature ti fan vedere e conoscere realtà inimmaginabili. Le foto ti fan aprire gli occhi su fatti sconosciuti. Lanterne, utensili, vecchi carretti, strumenti di misurazione degli ingegneri, maschere per respirare sotto terra, la gabbietta per i canarini che serviva per sapere se c’era qualche fuga di gas pericolosa, fino alle più recenti ciabatte di plastica o elmetti, son tutti strumenti di una normalità sconosciuta ai più.Sentire la voce di adolescenti/bambini che lavoravano nella miniera in condizioni penose è straziante, così come vedere le ricostruzioni di una abitazione dei minatori nella loro modestia. Ma malgrado tutto era una umanità che andava avanti e che trovava anche tempo per ritrovarsi al pub per una bevuta a fine giornata.

Guardando fuori da una finestra della miniera si scorge in lontananza Edimburgo, e ti viene da pensare quanto dolore e sofferenza è passata di lì per dar carbone a quella città che si stava espandendo a dismisura. Alla fine del percorso si trova la Locomotiva N. 21 che portava il carbone dalla miniera e Edimburgo e da qui ovunque in UK. Si parla di almeno 40 milioni di tonnellate di carbone sia stato prodotto da questa miniera in 86 anni di operatività.Questo museo è veramente un “tesoro nazionale” dove la storia del carbone e della miniera è tenuta viva come testimonianza per la presente e future generazioni. Un gioiellino assolutamente da visitare.