Habemus Domus!

Cercare casa è un'avventura unica. Soprattutto all'estero! Occorre armarsi di molta pazienza e avere un pizzico di fortuna. La fortuna mi ha assistito e finalmente avevo a disposizione la casa dei miei sogni a Rothesay .

12/16/20246 min leggere

L'appartamento era al primo piano di questa bellissima casa ottocentesca. Aveva due grandi camere da letto; la matrimoniale con vista sul mare ed esposta ad Est e al mattino avevo il sole in faccia che mi svegliava. Disponeva poi di una bella cucina, una dining room e un'ampia living room e un bagno con vasca molto comodo. Sul retro della casa c'era un piccolo giardino con delle rimesse e la possibilità di stendere i panni all'esterno, cosa non scontata in Scozia. L'appartamento era stato tutto imbiancato ed era immacolato. Era stata la residenza di Liz sino a quando suo marito si era ammalato; ora essendo lui disabile si erano spostati in un cottage dall'altra parte della baia dove lui poteva muoversi più facilmente; ma il loro cuore era rimasto lì, aggrappato a quella vista meravigliosa. Ad Aprile entrai in casa ; raccolsi tutte le mie cose dall'Hotel e , con l'aiuto di Daria, feci il trasloco. Per me vivere lì era un nuovo inizio. Dopo un paio di giorni la mia vicina di casa, una simpatica signora, si presentò con un mazzo di narcisi gialli e una confezione di cioccolatini per darmi il benvenuto. Ovviamente mi informò subito della inquilina che abitava al piano di sotto, la quale aveva la fama di non essere proprio una persona affabile. Infatti per tutto il tempo che abitai lì non si fece mai nè sentire nè vedere. Ogni tanto quando uscivo o rientravo la vedevo sbirciare dalla sua finestra. Ricordo anche con molto piacere un'altra signora che abitava nel cottage vicino e che passeggiava sul lungomare con il suo cagnolino. Anche lei quando mi incontrava voleva che parlassi in Italiano con lei. Lei amava molto l'Italia ed era felicissima di avere come vicina di casa un'Italiana.

Normalmente cercare casa é un'attività molto stressante richiede molto tempo e molte attenzioni. Figuriamoci all'estero dove sei totalmente all'oscuro di tutte le dinamiche che girano intorno a questo intento. Pensavo a fissare il budget di spesa, le zone da prendere in considerazione, la grandezza dell'abitazione ( 1 o 2 camere da letto) la vicinanza ai servizi e al posto di lavoro ( non avevo auto quindi doveva essere facilmente raggiungibile). Iniziai a sfogliare diversi annunci e constatai con mio grande sconforto che non c'era molta offerta di immobili in affitto. Avevo capito che dovevo portare pazienza e avere anche un pizzico di fortuna. Nei miei momenti liberi girovagavo per il paese cercando di vedere se c'era qualche cartello di "affittasi" esposto ma senza grande fortuna. Camminavo molto e durante una mia passeggiata sul lungomare che portava a Port Bannatyne notai una bellissima casa su due piani in stile Vittoriano che si affacciava sul mare.. Me ne innamorai subito e pensai quanto bello sarebbe stato viverci lì, fronte mare con quelle bellissime "bow windows" così British ; già mi ci vedevo seduta su una poltrona a sorseggiare un tè godendomi quel mare spettacolare. Peccato fosse solo un sogno irrealizzabile.

Febbraio fu il mese dedicato alla spasmodica ricerca di una casa. Sfogliai on line decine di siti, i più disparati ed insoliti, alla caccia di un annuncio immobiliare. Visitai un paio di appartamenti che definire topaie è fargli un complimento. Scappai letteralmente a gambe levate. Trovai anche un annuncio di un appartamento a 200 mt dall'Hotel che era di proprietà di una coppia di Italiani, Paolo e Angela, ma purtroppo era già stato affittato pochi giorni prima. Ma un giorno trovai un annuncio di una signora che affittava un appartamento con due camere fronte mare; il suo nome era Liz. Presi il telefono e la chiamai immediatamente. Aveva una voce molto gentile e fissammo subito un appuntamento per il giorno successivo per vedere l'immobile. Mi diede l'indirizzo e il giorno dopo mi incamminai di buona lena per incontrarla. Quando arrivai sul posto indicatomi non credetti ai miei occhi, era proprio la casa dei miei sogni, quella con le bow windows che si affacciavano sul mare; ero over the moon. Il destino mi stava giocando uno scherzo mancino o era mio destino essere arrivata lì? Era la casa che mi chiamava oppure io l'avevo invocata nei miei sogni? Mi incontrai con LIz e lei mi mostrò l'appartamento al primo piano. Non ci potevo credere, la casa dei miei sogni era lì e stava aspettando solo il mio sì. Era il 14 Febbraio 2012. Presi molte foto e le mandai a Denis, giusto per capire se la casa piaceva anche a lui. Io me ne innamorai da subito. Ovviamente anche a Denis piacque molto e così scrissi una email a Liz per confermare che avrei preso l'appartamento a partire da Aprile dato che a Marzo lei doveva ancora fare dei lavori internamente. Ero al settimo cielo!

Liz mi fornì anche di una bicicletta e per me fu una svolta. Era una bella bicicletta nera, perfettamente funzionante. La usavo per andare al lavoro il mattino presto quando albeggiava. Era bellissimo costeggiare il lungomare, pedalare lentamente e assaporare il paese che piano piano si svegliava. Il van del ragazzo che riforniva di latte fresco casa per casa, il camion della spazzatura che iniziava il suo giro, le prime luci che si accendevano nelle case erano diventati momenti abituali di ogni giorno. Ormai erano incontri quotidiani e tutti ci conoscevamo. Quando pioveva o tirava troppo vento prendevo il bus, la cui fermata non era distante da casa. Una sera dopo aver lasciato l'Hotel presi il bus e il conducente mi salutò con un bel sorriso quando salii; mi ricordo che mi disse" niente bicicletta oggi ?" e rimasi di stucco. Mi aveva osservato andare e venire in bicicletta e gli era parso carino farmi capire che mi teneva d'occhio. Mi fece scendere proprio davanti la porta di casa come fossi una principessa da portare al ballo. Questi ricordi non hanno prezzo... L'appartamento era molto confortevole e avevo girato alcuni Charity shops dove comprai un tavolino da the, delle lampade un servizio da tè con piattini da dolce che ancora oggi conservo gelosamente. In quel tempo frequentavo anche Elisabeth che doveva essere la mia " English teacher" fornitami dal Comune. Era stata un'insegnante di Inglese e si era ritirata a Rothesay dopo essere andata in pensione. Stare in sua compagnia mi piaceva. Amava l'arte in generale e passavamo pomeriggi a parlare di musei e opere d'arte oppure a giocare a carte. Andando in bicicletta pedalando piano piano respiravo un nuovo senso di libertà. Mi sentivo rilassata e felice. Guardare il mare dalla mia finestra significava per me ricaricare il mio corpo di energia positiva. Osservare i pescherecci rientrare al porto nel tardo pomeriggio mi dava un senso di pace e tranquillità che da molto tempo non assaporavo più. Non potete immaginare il mio stupore quando realizzai che proprio davanti casa avevo le foche che si godevano il sole quando c'era la bassa marea. Denis venne a trovarmi diverse volte anche con amici e Consuelo, sua figlia. Ebbi modo di vivere con lui momenti molto belli in quella casa con ricordi che sono ancora molto vivi nella mia mente pur essendo passati diversi anni. Desideravo come non mai che sentisse come sua quella casa in attesa che anche lui lasciasse l'Italia per la Scozia. Ma le cose non andarono così, ancora una volta il fato si intromise e dovemmo cambiare i nostri piani ancora una volta. Nel mio prossimo post vi racconterò più in dettaglio dell'Isola di Bute, postando parecchie foto e consigli per una visita a questa bellissima isola.